Giorgio Manganelli

manganelli

La permanenza degli oggetti
è cosa assurda, affatto incomprensibile,
ingannevole, perfetta;
tutto permane, il paesaggio
non muove morte, né vecchiezza
né tempo che si altera,
non muove nulla, mai, in alcun luogo;
ma tu, tu che non più indugi
nel limite dello spazio
che a te assegnò il mio gesto,
né io più, sottratto
ogni movimento di me alla tua scienza,
comprenderemo questa assurda
continuità di cose che creammo.

 

Poesie (Crocetti, 2006)

0 pensieri su “Giorgio Manganelli

  1. Pochi vocaboli generici (cosa, oggetti, paesaggio, morte, vecchiezza, tempo, spazio, gesto, luogo, movimento, limite, nulla) diventano esperienza universale del dicibile. Esperienza però “ingannevole e perfetta” come un meccanismo dal quale noi parlanti saremo sempre esclusi, non importa quali sforzi si compiano per arrivare alla cosa in sé. La cosa resta cosa.

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