Anfratti vuoti
E’ freddo negli anfratti dell’essere
rocciosi, il mare gocciola là sotto,
c’è chi chiede pietà a braccia aperte
e chi accusa con l’indice elevato.
E’ freddo, il pesce nella marea imprendibile,
il vento carezza la roccia, le ali sono chiuse,
i morti non sono giunti, le case si crettano,
la polvere torna fango che non piglia,
lo sguardo scivola parola fuori dall’anima
che, sola, attende il vento, l’ala sbattuta, il sibilo
negli anfratti risponde a chi arriva ripido,
il mare sotto sgocciola verde, va
e viene, va e vede, risponde alle sue gocciole
l’insieme di un essere che diviene.
da Poesie. 1942-1992 (Jaca Book, 1994)