Stefano Della Tommasina

stefano finestra

 

Anafora

Profili di colline in terracotta, l’edera di un campanile,
i portici del borgo per dividere la luce. Il povero
regala un gesto appena uscito dalla pietra. Il pellegrino
(i tatuaggi vividi di un’anfora, una barca tutta da rifare
un mare a fiotti tra i capelli, quasi una fontana umana)
lo raccoglie all’angolo dove trent’anni prima il giovane
fissava la piazzetta e disilluso non capiva. Il luogo era
già fato, enorme giara, anafora.

 

© Inedito di Stefano Della Tommasina

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