Infanzia
Da piccola non c’erano guerre, e il mondo
sorrideva, pettinato e ben educato.
Ci chiamava un riflesso iridescente,
modellava il nostro sguardo, ne asciugava
le ombre, sarebbe sempre stato così.
Luce alta e diffusa disegnava strade e case,
i luoghi semplici del nostro divenire,
giardini ricolmi dei misteri colorati dei fiori
cuciti dal ronzio degli insetti, quella
sospesa immobilità nei pomeriggi
delle stagioni di mezzo, è sempre maggio
riguardando indietro, è sempre tempo
di promesse, e complicità salde e leggere
che sono e non occorre dire.
© Inedito di Giovanna Rosadini
Foto di Dino Ignani
Ce una certa generazione che ricorda dei tempi andati che forse non ritornano più,vorrei tanto che i giovani avessero dei ricordi indelebili,ma in questa nuova società non ci sono più emozioni e si sorride sempre di meno.
Complimenti a giovanna che ne ha fatto un vivo ricordo e forse la prova di trasmettere a qualcuno che la vita non è fatta solo di avere.
Grazie di cuore, ho voluto fissare, a contrasto con questo nostro presente gravido di guerra e di minacce che preme sul futuro dei nostri figli, il ricordo dell’infanzia serena avuta, grazie a una stagione, temo, storicamente irripetibile
Ricordi di un tempo che non tornerà viaggiano sulle parole di questa poesia né malinconica né nostalgica. Semplicemente ricorda.
Il ricordo… Non solo quello evidenzia questa poesia, bensí traspare proprio la serenità di quei giorni … trasportata fino ad oggi, diviene impalpabile, quasi difficile crederci se non avessi vissuto similmente i giorni della mia infanzia.
Mi é molto piaciuta. Posso condividerla sullo blog?
“sul mio blog” ..
Ma certo! Mi scuso per la risposta tardiva, grazie della lettura e della bella condivisione 🙂