Da ripetere più volte
Ripetilo più volte, non lo dimenticare:
anche se senti prossima la fine della vita
la tua festa non è, non è finita.
Giaci sveglio di notte, e ti assale il terrore
d’esser già freddo e morto. Ma ti dico,
ripetilo più volte, non dimenticare:
fremere e agitarsi certo non può giovare
per qualcosa che non puoi controllare.
La tua festa non è, non è finita.
E anche se non fu la tua natura
forgiata in tempra impavida e sicura,
ripetilo più volte, non dimenticare:
nel giro di dieci anni rimpiangere potresti
d’esserti arreso a giorni grigi e mesti.
Coraggio. La tua festa non è, non è finita.
Che senso, dimmi, può avere l’avventura
se lasci prevalere la paura?
Ripetilo più volte, non dimenticare:
ancora la tua festa può durare.
Guarire dall’amore (Crocetti, 2012), trad. it. M. P. Bartocci
L’ha ribloggato su giulyfruly.
sì, sì… incoraggiante.
Solo che io non voglio giarire dall’amore.
Voglio morire d’amore.
C’è morte più bella?
La festa non è finita, finché non suona la campana, lasciami ammalato d’amore per la mia poesia fino alla fine.
Ognuno la vede come vuole, più che festa la chiamerei sfida.
Una sfida giornaliera, costante, che se non affrontata ti tumula talmente nelle profondità più oscure, che qualsiasi luce anche soltanto fioca sparisce, sopraffatta dalle tenebre dell’apatia.