Margine
Alcuni giocavano a pallavolo usando reti di pescatori;
altri bevevano lattine di Peroni; altri ancora battevano
l’interno in cerca di selci e fonti d’acqua limpida.
Andavo vagando per la riva in direzione del porto
e del cieco faro di Palinuro,
e trovai un delfino che si rovesciava sull’orlo della marea
ottusamente, la pelle a logorarsi sulle pietre appuntite;
poi il filamentoso, accoltellato respiro affannoso del timoniere
fece ritorno dalle ombre e una luce appiccò
il fuoco attraverso la muta laringe della roccia
a Cuma – la pazza che canticchiava solo per calmarlo:
quel luogo crudele porterà per sempre il tuo nome.
Chiodi di cielo (Donzelli, 2003), trad. it. L. Guernieri
Questa sì, che vale LA PENA LEGGERE! anche questa fa trapelare vita vissuta, ma veramente, e fa arrivare lì con l’immaginazione, sulle strade, suoi posti descritti, così… come piace a me 😉