Ragazzo prodigio
Sono cresciuto chino
su una scacchiera.
Amavo la parola scaccomatto.
Il che sembrava impensierire i miei cugini.
Era piccola la casa,
accanto a un cimitero romano.
I suoi vetri tremavano
per via dei carri armati e caccia.
Fu un professore di astronomia in pensione
che m’insegnò a giocare.
L’anno, probabilmente, il ’44.
Il Re bianco andò perduto,
dovemmo sostituirlo.
Mi hanno detto, non credo sia vero,
che quell’estate vidi
gente impiccata ai pali del telefono.
Ricordo che mia madre
spesso mi bendava gli occhi.
Con quel suo modo spiccio d’infilarmi
la testa sotto la falda del soprabito.
Anche negli scacchi, mi disse il professore,
i maestri giocano bendati,
i campioni, poi, su diverse scacchiere
contemporaneamente.
Hotel insonnia (Adelphi, 2002), trad. it. Andrea Molesini
Un bellissimo testo, un grande poeta, una raccolta, Hotel insonnia, che per me è un vero livre de chevet. Grazie per la proposta.
Grazie a te Antonio e un caro saluto.
I wish I could understand Italian to know the meaning behing this poetry. In Italian it sound beautiful!
che bello questo tuo lavoro di ricerca…
come ci piace!
(se non fosse che qui… non si fa altro che comprare libri…)
🙁