Il buio riempie le conchiglie,
unisce i grani della sabbia chiude
gli occhi docili dei cormorani.
Stanno a galla le stelle nell’acqua nera
stropicciate nelle pozze, negli scoli.
Abitare qui è fatica. La fragile domanda,
lo scuro. Tutto questo è fatica.
Nel durissimo del nome solo ci è concesso
di stare. Non distogliere lo sguardo.
Attendere. Non muoversi. Non cercare.
da D’aria sottile (Transeuropa, 2011)
un testo aperto eppure chiusissimo, corazzato nel resistere, colpi d’accetta allo sfondo che tanto vorrebbe essere conciliante ed invece s’oscura nell’incomunicazione, dal sapore crudo, molto buono a rigirarselo in bocca, grazie
mdp
Molto bella, molto lirica. Grazie per questa lettura di una poetessa che non conoscevo.