Vittorio Sereni

Ph. Archivio Sereni

Settembre

Già l’olea fragrante nei giardini
d’amarezza ci punge: il lago un poco
si ritira da noi, scopre una spiaggia
d’aride cose,
di remi infranti, di reti strappate.
E il vento che illumina le vigne
già volge ai giorni fermi queste plaghe
da una dubbiosa brulicante estate.

Nella morte già certa
cammineremo con più coraggio,
andremo a lento guado coi cani
nell’onda che rotola minuta.

Tutte le poesie (Mondadori, 2023)

Leonardo Sinisgalli


La luna sanguina alle corna, mite
Settembre torna ai davanzali.
Ai davanzali una voce balbetta:
Luna, luna nova
Chi ti cerca non ti trova
Chi ti trova non ti aspetta.
Luna mia alta dove
È il gatto riverso che si spulcia?
Io non lo cerco altrove, luna
Amorosa. Bruciano
Gli occhi al buio, brucia
La tuberosa di settembre luna
Sempre dolorosa.

Tutte le poesie (Mondadori, 2020)

Gabriele D’Annunzio

dannunzio2

 

I Pastori

Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all’Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.

Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d’acqua natia
rimanga né cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d’avellano.

E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!

Ora lungh’esso il litoral cammina
La greggia. Senza mutamento è l’aria.
Il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquio, calpestio, dolci romori.

Ah perché non son io cò miei pastori?

 

Alcyone (Garzanti, 2006)