Davide Rondoni

davide rondoni

 

Voler bene a una persona

Voler bene a una persona
è un lungo viaggio–

rupi, cadute d’acqua e bui
improvvisi, dilatati
il chiuso di foreste,
lampi a volte
sul silenzio così vasto del mare

e strade sopraelevate, grida

viali immersi all’improvviso
in una luce sconosciuta.

Voler bene a uno, a mille, a tutti
è come tener la mappa nel vento.
Non ci si riesce ma il cuore
me l’hanno messo al centro del petto
per questo alto, meraviglioso fallimento.

Sugli altipiani di ogni notte
eccomi con le ripetizioni e le mani rovesciate della poesia:
non farli stare male, sono tuoi, non farli andare via

 

Avrebbe amato chiunque (Guanda, 2003)

Carmen Gallo

carmen gallo interno poesia

 

Prima degli occhi, al posto degli occhi
le palpebre al muro
e la sfilata delle ciglia divelte
poi i capelli da incendiare all’alba
dei nostri migliori propositi
contarsi in segreto le dita
incollando i palmi
alle ragioni dei vivi
prima degli occhi, al posto degli occhi
dividere le mani
in vagoni da espatriare

 

Paura degli occhi (L’arcolaio, 2015)

Paul Celan

paul-celan

 

Sentii dire

Sentii dire che nell’acqua
vi era una pietra ed un cerchio
e sopra l’acqua una parola
che dispone il cerchio attorno alla pietra.

Vidi il mio pioppo calare nell’acqua,
ne vidi il braccio tastar giù nel profondo,
e, protese al cielo, le radici ad implorar notte.

Io non gli tenni dietro,
soltanto colsi da terra quella briciola,
che ha del tuo occhio la nobile forma,
dal collo ti tolsi la collana dei motti
e ne orlai la tavola, ove adesso stava la briciola.

Ed il pioppo sparì alla mia vista.

 

Di soglia in soglia (Einaudi, 1996), trad. it. G. Bevilacqua

Franca Mancinelli

franca mancinelli 1

 

Le tasche finte non le sopporti. Il loro assomigliare così tanto a quelle vere. Lì, sul petto, o nei calzoni, all’apparenza, a forma di. Ingannano fino all’ultimo, quando ti accorgi che non possono, non sono fatte per lasciare entrare nulla. Non ci credi, ritenti, pensi siano molto piccole, poco capienti, ma senti bene la cucitura, come respinge: non puoi, proprio non puoi. Devi portarti addosso questa disonestà, questa nascosta mancanza che irretisce anche i tuoi gesti, i tuoi modi di fare. Anche tu come loro, anche tu.

 

© Inedito di Franca Mancinelli da Tasche finte

Giuseppe Nibali

10994857_708729589248475_1146952762_n

 

Scrivi pennellate nuove
diverse
stese sul foglio le ossa
riverse, le spighe e
le macine in frantumi
schiacciano al cielo una
notte di ventri – fitomorfi
come d’agave come di zagara – zoomorfi
come di cagna.

L’isola ha i seni vizzi
l’uva pesta
il mosto è uno sperma
mostruoso, un mirtillo
protruso che ha una faccia
di baffi

dipingete questa Sicilia
che non rimanga impunita
la prigionia splendente.

 

da Come dio su tre croci (Affinità Elettive, 2013)

Claudio Damiani

claudio_damiani

 

Ma vi volete sbrigare a conoscermi? Quanto ci avete messo, mamma mia, a capire che non posso star ferma, che ho dentro una quantità d’energia spaventosa, altro che il petrolio e i combustibili fossili che voi usate appestando l’aria! Ho un cuore di ferro sì ma talmente caldo che non vi potete immaginare. Io cerco di star ferma ma certe parti di me in superficie sottoposte a pressione, tira e stira, dai e dai, a un certo punto scraack! si rompono. Io sopporto fino a che posso, poi a un certo punto non ce la faccio più e sbotto. E’ solo ieri che avete cominciato a conoscermi, a capire il perché di terremoti e vulcani, ché prima non sapevate un cazzo. Forza sbrigatevi a conoscermi tutta punto per punto, metro per metro, misurate forze e tensioni, e come sono fatta in ogni parte, e sarete in grado di prevedere ogni mio moto. Voi non sapete quanto mi dispiace quando dovendo muovermi distruggo le vostre case e voi dentro. Ho un cuore di ferro sì, ma bollente, non sono fredda e spietata, o inerte, ma sono viva, e sento, e soffro, e tutto che vive in me è mio figlio e m’è caro, e non vorrei fargli male mai. Anzi proteggerlo, e nutrirlo. Allora voi sbrigatevi con la vostra scienza. A che servirebbe se no, ‘sta scienza? Sapendo tutto di me non avrete più sorprese, e io non dovrò soffrire e sentirmi in colpa. So anche che voi, con questa scienza, mi salverete, se qualche proiettile celeste volesse colpirmi, o qualche altro accidente, voi sarete grati a me come a una madre, e mi difenderete sempre.

 

© Inedito di Claudio Damiani

Foto di Dino Ignani

Alessandro Salvi

Sebastijan_Vojvoda_ritrattoAleSalvi-2

 

Io vi parlo da questa
inospitale zona del sentire.
Sì, questo scrivere pare mi annienti
a poco a poco, ma
mentre mi invento un vivere migliore
m’abituo a questo fuoco con cui gioco
da tempo ormai. Noi siamo solo ostaggi
del provvisorio.
Non è una fuga nell’irrazionale
bensì si tratta solo di guardare
l’invisibile che si spoglia e addita
lì dove vita e morte si coagulano
in un tutt’uno.
Io dentro queste parole ci vivo.
E muoio, a volte.
In quest’antro mi nascondo,
venite a prendermi se ci riuscite.

 

da Santuario del transitorio (L’arcolaio, 2014)

Foto di Sebastijan Vojvoda

Michael Krüger

krueger_michael

 

 

 

 

 

 

 

 
Discorso del rabbuiato

Sono il rabbuiato.
Tutti i tentativi di rasserenarmi
sono falliti.
Perché non ridi,
mi chiede la gente.
Per che cosa, rispondo,
non voglio negoziare
con la speranza.
Poiché soffro d’insonnia
di notte vado a passeggio.
Ascolto le bestie respirare;
le ombre che mi bisbigliano.
Una volta scoprii… ma
di ciò non voglio parlarne.

 

Poco prima del temporale (Frassinelli, 2005), trad. it. G. Chiellino

Maria Grazia Calandrone

maria-grazia-calandrone

 

Pietà! per la rigidità dell’assassino
per l’avversario in tutta la sua gloria
Pietà! per l’evidenza della sua luce
su una pala d’altare lorda di sangue
con i simboli a lato di stupro
e crocefissione: Pietà!
per la malinconia da baraccone, per quell’immaginario
sovraesposto, per la nudità
tirata alla sua estrema conseguenza: per il massacro,
per questo insopportabile e meraviglioso
male.

 

© Inedito di Maria Grazia Calandrone da Il bene morale

Giuseppe Ungaretti

interno poesia ungaretti

 

Commiato

Gentile
Ettore Serra
poesia
è il mondo l’umanità
la propria vita
fioriti dalla parola
la limpida meraviglia
di un delirante fermento

Quando trovo
in questo mio silenzio
una parola
scavata è nella mia vita
come un abisso

 

Vita d’un uomo. Tutte le poesie (Mondadori, 2003)